antonella di martino

scrittrice, freelance writer



Giovanbattista Basile - le origini del racconto fiabesco




Scarica una copia in formato PDF del capolavoro di Basile, Lo Cunto de li Cunti, in lingua originale.
L'edizione di riferimento è a cura di Michele Rak (Garzanti, 1995).

Cronologia del Pentamerone.

Lo Cunto de li Cunti overo lo trattenemiento de' Peccerille viene denominato più spesso Pentamerone, per la struttura formata da cinque giornate e cinquanta racconti. Molte tra le fiabe più famose, espressamente dedicate ai bambini, sono state ispirate e tratte, più o meno liberamente, da quest'opera di Giambattista Basile (nato secondo Benedetto Croce nel 1575 a Napoli, secondo altre fonti nel 1566 a Giugliano - morto a Giugliano nel 1632). Lo Cunto de li cunti fu pubblicato postumo a Napoli (1634/1636) dalla sorella dell'autore, la famosa cantatrice Adriana.
Le fiabe di Basile furono imitate, tradotte o rielaborate in tutta Europa, da autori come Clemente Brentano, Jacob (Hanau, Germania 1785- 1863) e Wilhelm Grimm (1786 - 1859), Charles Perrault (Paris 1628 - 1703).

L'apprezzamento dei Grimm nei confronti di Basile stimolò la traduzione dell'opera del Basile, in tedesco (da Felix Liebrecht nel 1846) e in inglese (da John Taylor nel 1848). In quel secolo, in Italia, Lo Cunto de li cunti era caduto nell'oblio, a parte la memoria e l'apprezzamento di qualche singolo studioso.

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Basile tra Europa e Mediterraneo.

Lo Cunto de li Cunti, l lavoro più importante Basile può essere definito un crocevia letterario e culturale molto frequentato tra Mediterraneo ed Europa. Firmato da Basile con uno pseudonimo, svuotato da riferimenti spazio temporali e dedicato ai bambini, si presentava come un genere letterario leggerissimo, lontano dalle costrizioni, dalle pretese e dagli schemi rigidi dei codici letterari dell'epoca.

La letteratura "seria" era allora strettamente controllata, mentre il genere fiabesco, grazie alla sua mancanza di serietà e quindi di importanza, era destinato a circolare, vivere e modificarsi senza controlli e ostacoli formali. I racconti de Il Pentamerone, dedicati al trattenimento burlesco nell'ambito della corte, circolarono dunque liberamente ben oltre ambiente, ed altrettanto liberamente furono tradotti, rielaborati, trasformati. In questo modo, grazie all'etichetta di futilità posta dall'indicazione del titolo ...Lo Trattenimiento de' Peccerille, quest'opera eterogenea e originalissima ha potuto avere una diffusione grande e disomogenea.

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L'infanzia come territorio protetto e il racconto fiabesco.

L'opera di Basile è stata scritta in un'epoca in cui la concezione dell'infanzia come territorio protetto esisteva solamente in germe. Il racconto fiabesco come genere letterario ancora non esisteva, e nacque proprio grazie agli stimoli e ai materiali contenuti ne Lo Cunto de li cunti. Insomma, è un errore qualificare lo scritto più importante di Basile come una "raccolta di fiabe", perché questo genere presuppone due coordinate che all'epoca ancora non esistevano: l'infanzia come un'età che necessita di particolari cure e accorgimenti, e la fiaba come genere letterario rivolto all'infanzia.

I racconti, che fanno parte della struttura più vasta elaborata dal Basile, sono stati tratti da una varietà di fonti. Il Pentamerone, infatti, è sgorgato dalla tradizione orale popolare ma anche dalle forme della tradizione letteraria più colta e rispettabile dell'epoca, da miti e leggende, da proverbi e facezie, da termini appartenenti ad una molteplicità di aree linguistiche differenti, da temi ricavati da autori classici (Plinio, Ovidio, Virgilio, Petrarca).
Come si è detto, quando racconti fiabeschi del Basile sono stati la fiaba non era stata ancora fissata in un genere letterario specifico.

Basile ha costruito un'opera d'arte straordinaria attraverso un colto e astuto lavoro di bricolage, miscelando una tecnica letteraria raffinata con un materiale simbolico estremamente variegato, di cui la tradizione orale popolare costituisce solo una parte, anche se basilare. Grazie al bricolage compiuto dal Basile, i personaggi e i temi tipici della tradizione favolistica popolare hanno acquisito la vitalità, la bellezza e la capacità di diffusione proprie della letteratura colta, conservando la libertà di movimento e di contaminazione propri della tradizione orale. Si può affermare che Lo Cunto de li Cunti ha generato e fatto crescere, al di là delle finalità particolari per cui era stato concepito, un genere letterario nuovo (ma non nuovissimo), gettando le fondamenta di quello che diventerà il racconto fiabesco.

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Flessibilità e vitalità del Pentamerone.

Lo Cunto de li Cunti era destinato soprattutto alla recitazione, e quindi è stato scritto in modo da poter essere rielaborato oralmente. Il testo del Cunto, a causa di queste sue particolari finalità, è intimamente predisposto alla contaminazione. Essendo formulato espressamente per essere cambiato, manipolato e integrato, è in grado di vivere e adattarsi in contesti differenti. È un testo che riassume molti vantaggi dell'espressione orale: l'elasticità e l'immediatezza, la reversibilità e l'adattabilità ad un'interazione. Si tratta inoltre di un'opera inesauribilmente complessa e ricca di contrasti, in cui le parole sporche delle ingiurie si alternano alle parole alate con cui venivano descritte le fate.

Il Pentamerone, grazie alla sua digeribilità, flessibilità e "pesantissima leggerezza", è stato letto e apprezzato al di là dell'ambiente cortigiano cui era rivolto. La sua struttura aperta al cambiamento e alla manipolazione si adeguò a pubblici diversi, fu rielaborata da diversi grandi autori, si diffuse nell'ambito di diverse classi sociali. Probabilmente, è stata la predisposizione alla contaminazione a permettere la nascita del racconto fiabesco come nuovo genere letterario, e la diffusione universale, codificata dalla parola scritta, dei nuclei narrativi propri della tradizione popolare.

La parola del Basile era stata modellata sull'onda del gusto tipico della civiltà barocca per la complessità e la novità. L'autore ha unito gerghi colti e plebei, descrivendo situazioni ricche di colori, musicalità, gioco ed emozioni. La scelta del Basile è avvenuta, probabilmente, per gioco e per divertimento, ma anche per seguire una personale e raffinata inclinazione estetica. Tra personaggi mitici (Sirene, metamorfosi, i Ciclopi e Polifemo), personaggi appartenenti alla tradizione orale e marginale (fate, orchi, maghi), personaggi tipici del quotidiano, la fiaba è infine emersa come una forma nuova e universale, nutrita dalla fusione organica di una molteplicità di elementi diversi e contrastanti.

Qualche tempo dopo la pubblicazione del Cunto, questi stessi personaggi messi in vita dal Basile assumeranno il compito di incarnare le diverse istanze della caotica psiche infantile. I personaggi fiabeschi vivono al di là del tempo comune e sono dipinti a tinte forti, vicini alle emozioni più primitive. Per questo motivo, le fiabe hanno aiutato innumerevoli generazioni di bambini (e di adulti), conducendoli a destinazione attraverso gli stessi viaggi che conducono i personaggi fiabeschi al lieto fine.

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Il Pentamerone come opera Multimediale

Il testo del Pentamerone è autorevole per ricchezza di contenuti e forme, ma non per questo è autoritario. Le parole scritte, infatti, non sono imposte ma proposte, non sono chiuse ad un significato circoscritto ma aperte alla manipolazione, non sono un punto d'arrivo ma un punto di partenza.

Le fiabe sono state scritte dal Basile per essere usate in una situazione ritualizzata: la conversazione cortigiana. In questo momento di scambio e di divertimento, il racconto orale si inseriva in un contesto ludico composito e dinamico, di cui facevano parte musica, danze, recitazione e gioco. La parola scritta del Pentamerone è dunque lontanissima dal canale comunicativo chiuso e a senso unico dei testi scritti tradizionali.

La fiaba del Basile è un racconto concepito per essere connesso ad altri mezzi espressivi. Musica e immagine si intrecciano a parole e tradizioni letterarie. Il racconto fiabesco, che ancora non esisteva come genere, era in Basile ancora profondamente innestato all'interno di un organismo letterario vasto, articolato e originale tanto nella concezione quanto nella forma. La parola partecipa ai giochi popolareschi descritti, si accompagna alla musicalità dello stile, si integra motti e proverbi popolari, aderisce alle immagini raffinate della metafora colta.

Le novelle del Cunto non sono state scritte per una lettura solitaria, non facevano parte di un genere letterario riservato quasi esclusivamente ad un pubblico infantile, ma erano mirate ad un'elaborazione ludica collettiva. Per questo motivo, le parole non erano un nucleo chiuso da rispettare e interpretare, ma materiale da usare, distorcere e far vivere nel cambiamento e nella drammatizzazione.

Il Pentamerone è stato creato appositamente per una comunicazione interattiva. La fiaba andava recitata all'interno di una conversazione, di fronte ad un pubblico pronto a cogliere la parola come spunto per altre parole e altre forme espressive. Il gioco e lo scherzo non turbavano ma integravano la trama letteraria. Musica e recitazione non erano semplici illustrazioni o esecuzioni, ma modi espressivi sullo stesso piano del testo.

La conversazione cortigiana era uno spettacolo senza divisioni tra pubblico e palcoscenico. Nemmeno i diversi canali espressivi erano divisi in parti centrali o contorni. In questo senso la "conversazione", quel momento ludico ritualizzato, tipico dell'ambiente cortigiano in cui era vissuto Basile, può essere correttamente definita una comunicazione multimediale e, ovviamente, interattiva.


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